IL VULCANO - UNA AZIONE - TORINO 1853
IL VULCANO - UNA AZIONE - TORINO 1853

1853 - IL VULCANO - UNA AZIONE - TORINO

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1853 - IL VULCANO - UNA AZIONE - TORINO 

TRA I TITOLI PIU' BELLI DELLA SCRIPOFILIA ITALIANA
SPLENDIDO REPERTO STORICO FINANZIARIO

Privilegiata ed autorizzata dal governo di sua Maestà Re di Sardegna  PER LA FABBRICAZIONE PER L'ASCIUGAMENTO E LO SMERCIO D'UN NUOVO COMBUSTIBILE DELLE CASE DI RECENTE COSTRUZIONE.
Società storica con sede a Torino, splendida grafica con Stemma Sabaudo al centro in alto, immagini al lato con simbologia dell'attività dell'azienda e sotto veduta storica del Vulcano. Litografia  di C. GrandDidier e stampato dai F.lli Doyen e C. di Torino.

Azione al portatore per Lire 100. Riporta la firma del Presidente, del consigliere.

Description

Emessa con Regio Decreto 22 Settembre 1853, con autorizzazione di Sua Maestà Carlo Alberto di Savoia Re di Sardegna.

Carlo Alberto Emanuele Vittorio Maria Clemente Saverio di Savoia-Carignano (Torino, 2 ottobre 1798 – Oporto, 28 luglio 1849) è stato Re di Sardegna dal 27 aprile 1831 al 23 marzo 1849.

Durante il periodo napoleonico visse in Francia dove acquisì un'educazione liberale. Come principe di Carignano nel 1821 diede e poi ritirò l'appoggio ai congiurati che volevano imporre la costituzione al re di Sardegna Vittorio Emanuele I. Divenne conservatore e partecipò alla spedizione legittimista contro i liberali spagnoli del 1823. Non destinato al trono, diventò re dello Stato sabaudo nel 1831 alla morte dello zio Carlo Felice che non aveva eredi.

Da sovrano, dopo un primo periodo conservatore durante il quale appoggiò vari movimenti legittimisti d'Europa, nel 1848 aderì all'idea di un'Italia federata guidata dal papa e libera dagli Asburgo. Nello stesso anno concesse lo Statuto, la carta costituzionale che sarebbe rimasta in vigore (prima nel Regno di Sardegna e poi nel Regno d'Italia) fino al 1947.

Guidò le forze che portarono alla prima guerra di indipendenza contro l'Austria ma, abbandonato da papa Pio IX e dal re Ferdinando II delle Due Sicilie, nel 1849 fu sconfitto e abdicò in favore del figlio Vittorio Emanuele. Morì in esilio qualche mese dopo nella città portoghese di Oporto. Il suo tentativo di liberare l'Italia settentrionale dall'Austria rappresentò il primo sforzo dei Savoia di mutare gli equilibri della penisola dettati dal Congresso di Vienna. L'opera sarà ripresa con successo dal figlio Vittorio Emanuele, che diverrà il primo re d'Italia.

Nel 1830 i francesi cacciarono Carlo X e Il Principe di Carignano ne fu sconvolto. Nel frattempo, la salute di Carlo Felice ebbe un tracollo definitivo, aprendo a Carlo Alberto la strada per il trono. Dopo averlo fatto chiamare, il 24 aprile 1831, il sovrano, davanti ai suoi ministri, disse: «Ecco il mio erede e successore, sono sicuro che farà il bene dei suoi sudditi».

Il Re morì il 27 aprile alle 14.45, Carlo Alberto gli baciò la mano e gli chiuse gli occhi. Divenne con questo gesto il re di Sardegna; accolse la corte e fece alloggiare nel Palazzo reale i propri figli. Alle 17, in piazza d’armi, le truppe del presidio prestarono giuramento al nuovo Re di fronte al governatore Ignazio Thaon di Revel che pubblicò il proclama relativo. Da quel momento il trono passava ai Carignano e si estingueva la linea diretta dei Savoia.

Dopo la proclamazione, l’8 maggio 1831 re Carlo Alberto ricevette il corpo diplomatico, nonché i grandi dignitari dello Stato per la cerimonia del baciamano. Il giorno dopo, a cavallo, seguito dallo stato maggiore e dalla regina e dai figli in carrozza, passò in rivista sul campo di Marte di Torino le truppe della guarnigione della capitale, di Orbassano, di Moncalieri e di Stupinigi. Il 10 si recò con la consorte alla messa di ringraziamento al Santuario della Consolata

Carlo Alberto, a 33 anni, iniziò così a regnare. La sua salute era peggiorata: soffriva di dolori al fegato. Anche la fede gli procurava sofferenza: portava il cilicio, dormiva da penitente su una brandina di ferro senza la compagnia della moglie. Si svegliava all'alba e ascoltava due messe al giorno. Lavorava dalle 10 alle 17 senza interruzione. Verso le 12 gli servivano una porzione di lesso, mentre la colazione consisteva in un bicchiere d’acqua e una pagnotta. Era colpito da crisi religiose sempre più frequenti, ma non riusciva a rinunciare alle relazioni extraconiugali, delle quali, la più importante e duratura fu quella con Maria Antonietta di Robilant (1804-1882), figlia di Friedrich Truchsess zu Waldburg (1776-1844), ambasciatore di Prussia a Torino e moglie di Maurizio di Robilant (1798-1862).

Nella prima fase del suo regno Carlo Alberto continuò la politica dei suoi predecessori, ma era nello stesso tempo consapevole che il Regno necessitasse di riforme economiche e sociali volte a farne uno Stato più moderno. Questa ambivalenza si espresse da un lato in una politica estera, sociale e di rapporti con il clero conservatrice, d'altro con le riforme che posero le basi per una politica che troverà compimento nel decennio di preparazione all'unità d'Italia (1849-1859) ad opera di Camillo di Cavour.

Product Details

Place of issue
Torino
Year of issue
1853
Nation of issue
Italia
Printer name
C. GRANDDIDIER LIT. - LIT- F.LLI DOYEN
Rarity Index
R8
Quotation Index
S8
scripofilia

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