SOCIETA' INDUSTRIALE PARTENOPEA - UNA AZIONE NAPOLI 1833
SOCIETA' INDUSTRIALE PARTENOPEA - UNA AZIONE NAPOLI 1833

1833 - SOCIETA' INDUSTRIALE PARTENOPEA - CEDOLA DI 30 DUCATI PRIMA SERIE - NAPOLI

1872
Disponibile
580,00 €
Tasse incluse Spedizione esclusa

Stabilita con sovrana approvazione dè 13 Maggio 1833

Cedola del valore di Ducati Trenta Prima Serie

Descrizione

Avuto il parere favorevole della Camera Consultiva di Commercio di Napoli e della Consulta del Regno, senza aver subito modifiche, lo statuto fu sottoposto al Sovrano, il quale, si è detto, lo approvò con Real Rescritto del 13 maggio 1833. La società prevedeva opere di bonifica e di rimboschimento per restituire l’antica fertilità alle pianure del Regno, abbandonate a causa delle acque stagnanti ed infette che le invadevano, e rimediare ai danni provocati nei boschi, nelle pianure e lungo le pendici dei monti private dalla loro vegetazione da una coltura insensata. Era questo, l’unico modo per riattivare il commercio delle derrate nazionali ed in proposito si aggiungeva che la società intendeva stabilire empori e depositi lungo le coste del Tirreno, dello Ionio e dell’Adriatico, dotandoli di regolamenti appropriati. La società nello Statuto prevedeva anche miglioramenti dell’agricoltura e dell’industria del Regno, senza trascurare gli interventi a favore del commercio.

Il Regno delle Due Sicilie fu uno Stato sovrano dell'Europa meridionale esistito dal dicembre 1816 al febbraio 1861, ovvero dalla Restaurazione all'Unità d'Italia.

Prima della Rivoluzione francese del 1789 e delle successive campagne napoleoniche, la dinastia dei Borbone regnava negli stessi territori, ma questi risultavano divisi nel Regno di Napoli e nel Regno di Sicilia.

Un anno dopo il congresso di Vienna e con il Trattato di Casalanza, il sovrano Borbone che prima d'allora assumeva in sé la corona napoletana (al di qua del Faro) come Ferdinando IV, e quella siciliana (al di là del Faro) come Ferdinando III, riunì in un'unica entità statuale il Regno di Napoli e il Regno di Sicilia, attraverso la Legge fondamentale del Regno delle Due Sicilie dell'8 dicembre 1816, a quasi 400 anni dalla prima proclamazione del Regno Utriusque Siciliae da parte di Alfonso il Magnanimo. Inizialmente la capitale era Palermo (secolare sede del Parlamento Siciliano), ma già l’anno successivo (1817) fu spostata a Napoli. Palermo continuò ad essere considerata "città capitale" dell'isola di Sicilia.

Ebbe fine con la firma dell'armistizio e la resa di Francesco II il 17 febbraio 1861 e con la proclamazione del Regno d'Italia il 17 marzo dello stesso anno. Alla morte di Francesco I, l'8 novembre 1830, il regno passò al figlio Ferdinando II, allora solo ventenne. Il giovane sovrano dimostrò subito idee più liberali e un atteggiamento affabile verso il popolo: provvide a richiamare in patria e a reinserire negli incarichi numerosi esuli (tra i quali il generale Guglielmo Pepe, chiamato per sedare i moti scoppiati in Sicilia, ed il Carrascosa) e reintegrare nelle loro funzioni i più meritevoli, non solo tra gli ufficiali che avevano servito sotto Murat, riuscendo in questo modo ad assicurarsi la fedeltà dei militari, degli impiegati e dei funzionari congedati dopo il decennio francese.

Il suo governo fu caratterizzato da riforme volte a migliorare l'economia e l'amministrazione dello Stato. In particolare in campo finanziario fu attuata una notevole diminuzione della fiscalità, resa possibile, tra l'altro, da un'oculata spesa pubblica e dalla diminuzione delle spese di corte. Inoltre bisogna sottolineare lo sforzo sostenuto dal regno a partire dal 1830 in campo industriale, che permise la nascita dei primi nuclei di un settore manifatturiero moderno.

Svariati furono i primati tecnici registrati in questo periodo. In Campania nacque il maggior complesso industriale metalmeccanico d'Italia (Pietrarsa, oggi museo) con oltre mille addetti ed ebbe vasta risonanza in Europa venendo visitato dallo zar Nicola I che lo prese d'esempio per la costruzione del complesso ferroviario di Kronstadt, la maggior industria navalmeccanica d'Italia (a Napoli e Castellammare di Stabia quest'ultimo, con 1.800 operai, era il primo d'Italia per grandezza), la prima nave a vapore dell'Europa continentale (la Ferdinando I, realizzato nel cantiere di Stanislao Filosa al Ponte di Vigliena, presso Napoli, varata il 27 settembre 1818), la prima nave da guerra a vapore d'Italia (la pirofregata Ercole), la prima nave a propulsione ad elica (la Giglio delle Onde), la prima nave munita di macchina a vapore costruita interamente in Italia (la Ettore Fieramosca), la prima nave militare ad elica ed in metallo (la Borbone), il primo codice marittimo Italiano (varato da un giurista di Procida), Napoli fu la terza capitale in Europa dopo Londra e Parigi ad avere le strade illuminate con 350 lampade a gas, Capodimonte fu la prima città italiana ad organizzare un esperimento di illuminazione elettrica, i primi ponti sospesi d'Italia (il Ponte Real Ferdinando sul Garigliano ed il Ponte Maria Cristina), la prima linea di telegrafo elettrico inaugurata il 1º settembre 1851 tra Caserta e Capua ed estesa l'anno seguente sino a Gaeta, il primo albergo per i poveri (il Real Albergo dei Poveri), la prima ferrovia e prima stazione in Italia (1839, la Napoli-Portici), la prima galleria ferroviaria del mondo (presso Nocera), il primo teatro lirico d'Europa (il San Carlo), il primo sistema di fari lenticolari in Italia, il primo osservatorio astronomico (a Capodimonte), il primo osservatorio sismologico al mondo (l'Osservatorio Vesuviano), i primi conservatori musicali, le prime università d'Europa laiche (la Federico II) oltre che diverse scuole di "Arti e mestieri", il primo sistema pensionistico d'Italia (con la Legge sulle Giubilazioni e Pensioni del 3 maggio 1816) ed il primo statuto socialista del mondo (seterie di San Leucio).

Dettagli del prodotto

Luogo di emissione
Napoli
Anno di emissione
1833
Nazione di emissione
Regno delle Due Sicilie
Referenti
IL TESORIERE, IL CONTROLLORE GENERALE, IL RAPPRESENTANTE, IL GOVERNATORE
Indice di rarità
R10
Indice di quotazione
S6
Dimensioni
27x15
scripofilia

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