BANCA FERRANDINESE - CERTIFICATO DEFINITIVO DI...
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BANCA FERRANDINESE - CERTIFICATO DEFINITIVO DI AZIONI DA L. 50 FERRANDINA 1936
BANCA FERRANDINESE - CERTIFICATO DEFINITIVO DI AZIONI DA L. 50 FERRANDINA 1936

BANCA FERRANDINESE - CERTIFICATO DEFINITIVO DI AZIONI DA L. 50 FERRANDINA 1936

526
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45,00 €
Tasse incluse Spedizione esclusa

Descrizione

ID: 526

CERTIFICATO DEFINITIVO DI AZIONI 

SOCIETA ANONIMA COOPERATIVA CON CAPITALE ILLIMITATO COSTITUITA CON ATTO DEL NOTAIO TOMMASO MORANO DEL 27 GIUGNO 1887

Ferrandina (Frannìn in dialetto locale) è un comune italiano di 9.062 abitanti[1] della provincia di Matera in Basilicata. Per il numero dei suoi abitanti è il sesto comune più popoloso della provincia e il tredicesimo di tutta la Basilicata.


Le radici di Ferrandina affondano nella Magna Grecia, attorno al 1000 a.C. Il suo nome era Troilia, mentre la sua acropoli-fortezza si chiamava Obelanon (Uggiano). Troilia fu costruita per ricordare e onorare la città distrutta dell'Asia Minore, Troia. Durante l'epoca romana Troilia e Obelanon furono centri importanti di cultura ellenica e sempre più lustro acquistarono in epoca bizantina. Con la caduta del dominio greco, Longobardi e Normanni si impossessarono della città.


Il nome Ferrandina si deve a Federico d'Aragona che nel 1494 la battezzò così in onore di suo padre, re Ferrante (o Ferrantino). Nel 1507 Ferdinando il Cattolico le attribuì il titolo di "civitas".
Un tempo era nota per la produzione di tessuti in lana, tra cui la ferlandina o felandina, molto apprezzata e richiesta nel Regno di Napoli e dai domenicani, che proprio a Ferrandina si insediarono e crearono un centro agricolo e urbano molto organizzato tanto da erigere, nel 1546, la cupola del Monastero di San Domenico come simbolo di potere.
Ferrandina prese parte ai moti del 1820-21 e del 1860. Qui nel marzo del 1862 Carmine Crocco, a capo dei briganti, affrontò e distrusse una compagnia del 30º Rgt. Ftr. dell'esercito piemontese.
Nel 1921 Ferrandina fu teatro di violenze squadriste: il sindaco e consigliere provinciale socialista Nicola Montefinese venne ucciso.
Nel settembre del 1943 Ferrandina insorse contro i gerarchi fascisti. Lo spirito di ribellione non si attenuò sino al 2 agosto del 1945, quando i contadini diedero vita ad una sommossa per chiedere l'allontanamento dei latifondisti fascisti e l'assegnazione delle terre incolte. Nel corso dei tumulti venne assassinato Vincenzo Caputi, ritenuto il mandante dell'uccisione di Montefinese. Per timore che la protesta dilagasse, il paese restò isolato, con le linee elettriche e telefoniche tagliate. L'ordine fu ristabilito con l'invio, da parte del governo provvisorio di unità antifascista, di 100 carabinieri da Napoli, 250 alpini della divisione Garibaldi e l'arrivo a Ferrandina, il 4 agosto, del ministro Scelba.
Nel novembre 2003 la comunità ferrandinese, organizzando presidi e blocchi stradali, ha partecipato attivamente alla protesta contro la decisione del governo Berlusconi di costruire il deposito unico di scorie nucleari a Scanzano Jonico.

 

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Dettagli del prodotto

Luogo di emissione
Ferrandina
Anno di emissione
1937
Nazione di emissione
Italia
Nome stampatore
TIP. EDITRICE CONTI - MATERA
Indice di rarità
R3
Indice di quotazione
S2
Dimensioni
27x25
scripofilia

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