In seguito alla progressiva dismissione delle partecipazioni statali in Italia, numerose aziende provenienti da tale gruppo mantennero in seguito il marchio Breda.
L'azienda fu fondata a Milano nel 1886 dall'ingegnere padovano Ernesto Breda, che aveva rilevato la Cerimedo & C., società meccanica e ferroviaria milanese ubicata lungo il naviglio della Martesana a Milano altresì nota come "Elvetica". La Breda operò inizialmente quale società in accomandita semplice con il nome di Ing. Ernesto Breda e C.
Nel 1891, con la vincita della gara per la fornitura di 22 locomotive alle ferrovie rumene, l'azienda entrava nel mercato europeo delle locomotive fino allora dominato dalle industrie tedesca ed inglese. Intanto, pur senza perdere di vista l'obiettivo della specializzazione dello stabilimento in tale, la necessità di assicurarsi una continuità di lavoro ed insieme la volontà di non perdere il contatto con settori produttivi affini ed in espansione spinsero l'azienda ad intraprendere altre iniziative. Vennero assunte anche forniture di carri e carrozze per ferrovie e tranvie e, previsto l'intensificarsi ed il meccanizzarsi delle lavorazioni agricole, vennero messe in produzione dal 1894 locomobili e trebbiatrici.
Nel 1895 nel concorso a premi al merito industriale, istituito dal governo italiano nel 1895, alla Breda venne conferita la grande medaglia d'oro con diploma d'onore, unica corrisposta fra le centoventitré industrie meccaniche concorrenti.
Lo stabilimento di Milano nel 1895 aveva raggiunto un'area di 35.617 m², dei quali 24.730 erano coperti, area che nel 1900 era diventata di 45.000 e 35.000 m² coperti. Anche l'occupazione era passata dai 400 dipendenti del 1887 ai 2.000 nel 1889, poi, superato un periodo di crisi ai primi del '90, nel 1895 aveva raggiunto di nuovo gli 800 dipendenti. Lo stesso, prima dell'avvio e del trasferimento di alcune lavorazioni, comprendeva ben venti reparti che andavano dalla sala dei modellisti all'officina costruzione carri ferroviari, alla torneria bossoli e cannoni, alla fonderia ghisa, con un totale di 631 macchine operatrici, escluse quelle dell'attrezzeria. Nel 1897 il Regio Istituto lombardo di scienze e lettere assegnava alla Breda il premio Brambilla.
Nel 1899 grazie a importanti commesse estere, e con l'apporto di capitali della Banca Commerciale Italiana l'azienda venne trasformata in società anonima, con la denominazione di Società Italiana Ernesto Breda per Costruzioni Meccaniche (SIEB). L'attività principale rimaneva quella di produzione di locomotive, che beneficiava delle commesse pubbliche per lo sviluppo della rete ferroviaria nazionale, ma l'azienda operava in molte altre lavorazioni meccaniche, come la fucinatura di pezzi metallici, la produzione di caldaie, macchine utensili e macchine agricole.