1930 - LE INDUSTRIE FEMMINILE ITALIANE - 1 AZIONE
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1930 - LE INDUSTRIE FEMMINILE ITALIANE - 1 AZIONE

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1930 - LE INDUSTRIE FEMMINILE ITALIANE - 1 AZIONE

Descrizione

Il 22 maggio 1903 a Roma, per atto notarile, un gruppo di donne, appartenenti alla nobiltà o alla borghesia, costituirono la Società Cooperativa Industrie Femminili Italiane (I.F.I.), allo scopo di "promuovere e migliorare il lavoro femminile e la condizione economica delle lavoratrici, con un sano indirizzo artistico e industriale". Lo statuto delle I. F. I. era stato redatto da Cesare Vivante. L'iniziativa era volta a creare "un vigoroso strumento di economia commerciale che aprisse vie internazionali ai prodotti femminili italiani, (...) una grande casa industriale capace di eliminare gl'intermediari che sfruttavano il timido lavoro delle donne". Ogni azione costava 100 lire. All'atto costitutivo, il capitale raccolto era di 20 mila lire. La Regina Margherita e la Duchessa d'Aosta avevano acquistato azioni.

Alla grande Esposizione internazionale di Milano (1906), che celebrava l'apertura del Traforo del Sempione, la Cooperativa I.F.I. era presente con manufatti provenienti da tutti i Comitati. Il padiglione delle Arti Decorative fu inaugurato il 3 maggio. Si potevano visitare ambienti completamente arredati: la stanza del neonato, con culla adorna di pizzi in stile '500; la camera da letto matrimoniale, in stile '700 veneziano; la sala da pranzo rinascimentale fiorentina, con parati a fasce bicolori e tavole riccamente apparecchiate; la veranda rustica, con ricami a treccia su tela romagnola; la toletta per la signora, con trine d'Irlanda, ciprie e acque profumate; il salotto ricoperto a "punto arazzo"; la camera della bambina con pizzi a tombolo. Erano esposti velari a rete e a "punto intagliato", arazzi dipinti a "succo d'erba", gioielli in stile bizantino o con minuti mosaici o con coralli, abiti da sera, ventagli dipinti o ricamati, biancheria per la casa e per la signora, costumi regionali, bambole, ceramiche. C'erano anche oggetti provenienti dalla colonia Eritrea. Il catalogo illustrava i prodotti esposti: ricami, merletti, tessuti a fiocchi intrecciati, velluti tagliati, damaschi, pantofole, tappeti, cuscini.

Il 3 agosto un furioso incendio distrusse interamente il padiglione delle Arti Decorative italiane e ungheresi. Il danno fu enorme, ma antiche industrie femminili, prossime a spegnersi, erano risorte grazie anche all'attività delle patronesse dell'I.F.I. A Burano, a Pellestrina, in paesi della riviera Ligure, a Cantù, a Pescocostanzo, a Campobasso, a Isernia, lʼartigianato dei merletti impiegava complessivamente 20 000 operaie.

Dettagli del prodotto

Luogo di emissione
Roma
Anno di emissione
1930
Nazione di emissione
Italia

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