Il prestito che hai menzionato, con l'emissione del 1 dicembre 1935, aveva una rendita del 5%. Questo significa che gli investitori che acquistavano questi titoli ricevevano un interesse annuale del 5% sul capitale investito. I prestiti di guerra erano comunemente utilizzati per finanziare le spese militari, compresi gli armamenti, l'addestramento delle truppe e altre attività correlate alla guerra.
Nella grafica di questi titoli finanziari, era presente l'immagine del Re Vittorio Emanuele III. Vittorio Emanuele III fu il re d'Italia dal 1900 al 1946 e durante il periodo fascista fu una figura importante all'interno del governo. La presenza dell'immagine del re sui titoli rifletteva il suo ruolo come capo di stato e simbolo di autorità durante quel periodo storico.
I Prestiti Nazionali e Prestiti di Guerra erano offerti al pubblico italiano come un modo per mobilitare risorse finanziarie per sostenere le politiche del regime fascista. Questi prestiti furono promossi attraverso campagne pubblicitarie, manifesti e altri mezzi di comunicazione per incoraggiare la popolazione a investire e sostenere il governo.
È importante notare che la storia dei prestiti di guerra del regime fascista è complessa e controversa. Questi prestiti sono stati spesso utilizzati per sostenere l'aggressione militare dell'Italia fascista durante la seconda guerra mondiale e per finanziare politiche che hanno causato gravi difficoltà economiche per il paese. Dopo la guerra, molti di questi prestiti sono stati ristrutturati o annullati in base alle decisioni prese dalle autorità italiane e internazionali.
In conclusione, i Prestiti Nazionali e Prestiti di Guerra del Regno d'Italia con emissione del 1 dicembre 1935, caratterizzati da una rendita del 5% e con l'immagine del Re Vittorio Emanuele III, furono strumenti finanziari emessi durante il periodo fascista per finanziare le spese di guerra e sostenere le politiche del regime.