1885 - SOC. ANONIMA PER L'INVENZIONE G. BIANCHI...
1885 - SOC. ANONIMA PER L'INVENZIONE G. BIANCHI...
1885 - SOC. ANONIMA PER L'INVENZIONE G. BIANCHI NUOVO SISTEMA DI VELATURA PER I PIROSCAFI - GENOVA
1885 - SOC. ANONIMA PER L'INVENZIONE G. BIANCHI NUOVO SISTEMA DI VELATURA PER I PIROSCAFI - GENOVA

1885 - SOC. ANONIMA PER L'INVENZIONE G. BIANCHI NUOVO SISTEMA DI VELATURA PER I PIROSCAFI - GENOVA

8210
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1885 - SOC. ANONIMA PER L'INVENZIONE G. BIANCHI NUOVO SISTEMA DI VELATURA PER I PIROSCAFI - GENOVA
COSTITUITA IL 30 APRILE 1883

Azione di fondazione al portatore da 20 Lire emessa a Genova il 27 ottobre 1885. Litografia Brignola e C. - Genova

Magnifico fronte arricchito da personificazioni simboliche, strumenti per la navigazione, fregi deco­rativi ed elementi architettonici. 
Le divinità del mare e dei trasporti - Nettuno e Mercurio - siedono nel campo inferiore; veliero in navigazione - racchiuso in un medaglione
nel campo superiore. Effigi dei celebri navigatori ed esploratori italiani Marco Polo, Cristoforo Colombo, Giovanni da Verrazzano e
Amerigo Vespucci.

Descrizione

Il piroscafo definito anche come nave a vapore, vapore o vaporetto (quest'ultimo se di piccole dimensioni), è un mezzo di trasporto usato nel XIX secolo per navigare utilizzando appunto la propulsione a vapore. Inizialmente era mosso da grandi ruote a pale laterali.

Il primo modello funzionante fu varato da Claude de Jouffroy nel 1783. Si trattava però di un prototipo ancora sperimentale, poiché il primo vero battello a vapore applicò l'apparato motore inventato da James Watt e fu fatto navigare da Robert Fulton lungo il fiume Hudson nel 1807. Si chiamava Clermont, aveva una potenza di 18 cavalli e fu demolito quasi subito dai barcaioli del fiume per paura di restare senza lavoro. In Italia la prima nave a vapore fu la Ferdinando I, costruita nei cantieri partenopei di Vigliena e salpata da Napoli il 27 settembre 1818.

Inizialmente il piroscafo fu usato nella navigazione in acque interne, essendo troppo rischioso l'utilizzo sulle lunghe distanze. La cultura del veliero era ancora saldamente radicata nell'immaginario collettivo e non si sapeva come risolvere il problema della scorta di combustibile. Nel 1838, infatti, i piroscafi Sirius e Great Western intrapresero una gara di velocità durante la prima traversata atlantica a vapore, e il Sirius dovette bruciare l'arredamento delle cabine per mantenere in funzione la caldaia. Furono le prime navi ad attraversare l'Atlantico usando la forza del vapore. In quello stesso anno, il costruttore della Great Eastern - Isambard Brunel - verificò una proporzione apparentemente banale ma che ebbe un'importanza decisiva: più grande era il tonnellaggio della nave, più combustibile poteva trasportare e più lunga poteva essere la distanza da coprire (la gigantesca Great Eastern fu appunto costruita appositamente per dimostrare tale teoria).

Proprio la necessità di scali per il carbone favorì la spinta al colonialismo, prendendo possesso dei porti costieri in punti strategici del globo da parte delle Compagnie di navigazione.

Verso la metà dell'Ottocento cominciarono ad apparire sul mare le prime navi con lo scafo in ferro in sostituzione del legno e con le eliche al posto delle ruote. Il legno mal si adattava alle vibrazioni della macchina mentre le ruote a pale potevano uscire dall'acqua a causa del moto ondoso col rischio di danneggiare il motore. Si trattava di imbarcazioni con motrice mista a vela e a vapore, che dominarono i mari fino alla graduale scomparsa dei velieri (la prima nave interamente metallica risale al 1843). Già nel 1870 il numero dei vapori circolanti era più alto di quello dei velieri e l'apertura del canale di Suez accelerò questa tendenza. Nel 1875 solo tre paesi (Canada, Norvegia e Italia) costruivano ancora navi a vela, mentre l'Inghilterra e la Germania gareggiavano tra loro con la costruzione dei primi transatlantici di lusso. La turbina a vapore unita alle tradizionali macchine alternative poteva permettere a queste enormi navi velocità di circa 40 km/h e i più grandi motori a vapore navali mai costruiti furono proprio quelli del Titanic e del gemello Olympic (1911).

La motrice a vapore andò in pensione dopo la Seconda guerra mondiale con l'arrivo dei più piccoli e redditizi motori diesel, e piroscafi ancora funzionanti sopravvivono oggi nelle acque interne a scopo prevalentemente folcloristico. In America sono attivi i famosi battelli del Mississippi (sebbene si tratti di ricostruzioni fedeli all'originale) mentre in Europa navigano ancora autentici modelli secolari, sui laghi svizzeri e sul fiume Reno in Germania. In Italia è possibile rivivere l'atmosfera del vapore sui piroscafi che ancora navigano:

sul Lago di Como: il Concordia (costruito nel 1926 dai cantieri di Sestri Ponente, Genova), ultimo esemplare di piroscafo in servizio di linea in Italia. Il gemello Savoia rinominato in seguito Patria , dopo essere stato ristrutturato (successivamente all'intervento conserva ancora la motrice originale) e aperto al pubblico in ormeggio a Como, Colico e Griante, dal gennaio 2016 è stato restituito alla gestione della Navigazione Laghi ed attende di essere ripristinato per il trasporto passeggeri.

sul Lago Maggiore: il Piemonte (costruito nel 1903 dalla ditta Escher Wiss di Zurigo), con interni originali in legno. Effettua esclusivamente servizio di noleggio o per occasioni straordinarie.

sul Lago di Garda: l'Italia (costruito nel 1908) e lo Zanardelli (costruito nel 1903, con interni originali in legno e ringhiere in ottone). Pur conservando la linea estetica, però, questi due battelli sono stati recentemente dotati di un motore diesel al posto della vecchia motrice a vapore.

Il più antico esemplare completo esistente al mondo, attualmente usato come nave museo è il britannico Robin, situato nei Royal Docks di Londra

Dettagli del prodotto

Luogo di emissione
Genova
Anno di emissione
1885
Nazione di emissione
Regno d'Italia
Nome stampatore
Lit. Brignola e C. Genova
Indice di rarità
R7
Indice di quotazione
S6
scripofilia

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