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1926 - ESERCIZIO STADIUM S.A. 50 AZIONI - TORINO
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1926 - ESERCIZIO STADIUM S.A. 50 AZIONI - TORINO
Società storica costituita in data 5 aprile 1922

Lo Stadium fu un grande edificio polifunzionale, utilizzato prevalentemente per uso sportivo, costruito a Torino nel 1911, al limite del quartiere Crocetta, proprio accanto alla vecchia Piazza d'Armi. Fu progettato dall'architetto Eugenio Vittorio Ballatore di Rosana, in seguito dismesso e demolito nel 1946

Descrizione

La struttura vantò molteplici primati: è stato considerato in assoluto il più grande stadio d'Italia e uno dei più grandi al mondo mai realizzati, più vasto addirittura dei coevi stadi di Atene e di Londra. Oltre a essere stato il primo stadio di Torino, fu anche il primo d'Italia a essere dotato di un impianto di illuminazione elettrica e a essere realizzato in cemento armato.

L'impianto occupava una vastissima area compresa tra gli attuali corso Duca degli Abruzzi, corso Einaudi, corso Castelfidardo e corso Montevecchio, dove attualmente sorgono alcuni edifici residenziali, la sede del Politecnico, quella dell'istituto tecnico "G. Sommeiller" e del liceo scientifico "Galileo Ferraris".

Fino al XIX secolo una delle attività sportive più popolari era il pallone elastico che, a Torino come nelle maggiori città d'Italia, era praticato nei vari sferisteri. Tuttavia, verso la fine dell'Ottocento si diffuse il calcio e Torino fu la prima città d'Italia in cui si formarono delle federazioni sportive ben distinte di questo nuovo sport importato dalla Gran Bretagna. La sua crescente popolarità rese necessaria la presenza di adeguati spazi e dal 1872 la nuova piazza d'armi, compresa tra gli attuali corsi Galileo Ferraris, Einaudi, Castefidardo e Montevecchio, divenne luogo prediletto per praticarlo pubblicamente.

Questa collocazione esistette fino ai primi anni del Novecento e, insieme al velodromo "Umberto I", fu il luogo dove nacque il calcio agonistico del capoluogo piemontese.

La genesi del progetto e l'inaugurazione

Costruito in concomitanza dell'Esposizione Internazionale di Torino del 1911 svoltasi al parco del Valentino in occasione del cinquantenario dell'unità d'Italia, lo Stadium venne realizzato interamente con fondi privati confluiti nella S.A.E.S. - Società Anonima Esercizio Stadium presieduta dall'onorevole Carlo Compans de Brichanteau de Challant. Esso sorgeva su un'area attigua alla piazza d'armi e rappresentò il primo impianto sportivo della città a vocazione polifunzionale; la grande enfasi con la quale venne accolto il progetto e la rapidità con cui fu realizzato malgrado la vastità della struttura, gli valsero l'affermazione di «grande attrattiva dell'esposizione del 1911».

Il cantiere fu caratterizzato da tempi rapidi e in soli dieci mesi si conclusero i lavori. L'impianto fu sontuosamente inaugurato il 29 aprile 1911, ospitando la serata d'onore a seguito dell'inaugurazione dell'Esposizione Internazionale di Torino, con la rappresentazione di un saggio ginnico eseguito da seimila allievi delle scuole municipali di Torino, alla presenza delle autorità e del re Vittorio Emanuele III.

Progettato dagli architetti Vittorio Eugenio Ballatore di Rosana e Carlo Ceppi, in collaborazione con l'ingegner Ludovico Gonella, fu costruito dall'Impresa Edile Porcheddu in stile eclettico, con un apparato decorativo ispirato all'architettura greco-romana e sculture allegoriche di Giovan Battista Alloati. L'edificio era caratterizzato da soluzioni d'avanguardia: fu uno dei primissimi esempi di largo uso del cemento armato secondo il «Systéme Hennebique», di cui l'impresa dell'ingegner Giovanni Antonio Porcheddu fu la prima licenzataria italiana e passò alla storia anche per essere il primo stadio d'Italia a essere dotato di illuminazione elettrica; un altro suo primato era infine l'estensione complessiva della struttura, la cui intera area comprendeva circa 100 000 m².

La struttura a pianta ellittica presentava dimensioni imponenti: 361 metri di lunghezza per 204 metri di larghezza e un'area interna di oltre 73 000 m² L'ingresso principale era segnalato da due monumentali obelischi ed era posto sul lato lungo affacciato su corso Vinzaglio ma vi erano altri otto accessi secondari lungo tutto il perimetro. I due emicicli, divisi in dieci settori, ospitavano un palco reale posto sul lato lungo opposto all'ingresso e gradinate su cui, ogni tre scalini, era fissata una fila di sedili in legno, per un totale di 15 file. Complessivamente poteva ospitare oltre 40 000 posti a sedere e 30 000 in piedi[26] e in cima agli spalti vi era anche un camminamento coperto da cui si poteva ammirare il panorama della città e dell'arco alpino circostante.

L'arena centrale, di circa 47 000 m², era suddivisa in due parti eguali: la prima metà ospitava un campo da calcio regolamentare e un attiguo campo per l'allenamento, l'altra metà era invece attrezzata per allestire una pista di pattinaggio su ghiaccio e comprendeva anche una piscina con trampolino mobile che poteva essere completamente svuotata e coperta. Attorno all'arena vi erano tre piste concentriche: una per gare di atletica, una per quelle ippiche e una, la più esterna, per gare ciclistiche.

Sotto le campate degli spalti trovavano posto un grande numero di locali che ospitavano la palestra utilizzata dalla Reale Società Ginnastica Torino, svariate sale destinate ad altre discipline sportive come scherma, ginnastica artistica, pugilato e una serie di altri locali: spogliatoi, docce, infermeria, una caffetteria con ristorante, sale da buffet, scuderie, autorimessa, magazzini, vani tecnici e anche un dormitorio per gli atleti delle squadre sportive da 5 000 posti letto.

Esternamente la struttura era circondata da un'aiuola recintata che percorreva tutto il perimetro e, sul lato corto affacciato su corso Peschiera, vi era un'ampia area verde che ospitava campi da tennis e da bocce.

Dettagli del prodotto

Luogo di emissione
Torino
Anno di emissione
1926
Nazione di emissione
Regno d'Italia
Indice di rarità
R3
Indice di quotazione
S3
scripofilia

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